lunedì 20 luglio 2009

Comincio quando voglio

Io non ho un problema psicologico, ho uno psicologo problematico. In realtà non è che proprio giusto dire che io ho uno psicologo, sarebbe più corretto scrivere che lui ha me come paziente. Nel senso che è lui a chiamarmi per prendere appuntamento, lo fa da anni, non con regolarità ma ogni tanto ci tiene a farsi sentire. Ieri mi chiama e mi fa: "Ho una crisi, ho bisogno del mio paziente, riesci a passare di qua?". Poveretto, non sta affatto bene, secondo me ha dei problemi di droga, nel senso che non ne prende abbastanza. Ho provato a spronarlo un po': "Te stai giocando col fuoco - gli ho detto un giorno - una volta entrati nel tunnel della sobrietà è difficile uscirne. Te rischi la morte, magari non oggi, forse neanche domani ma vedrai che tra un massimo di 50 anni finirai sicuramente nella tomba". Lui nega: "Non è poi così grave, ho la situazione sotto controllo, comincio quando voglio", la solita storia. Comunque, sono andato a trovarlo. Appena arrivo mi fa sedere e mi porge un foglio di carta con sopra una macchia d'inchistro. "Cosa vedi?", domanda ansioso, "Un foglio di carta con sopra una macchia d'inchiostro" rispondo io. "Va bene ma cos'è, secondo te, questa macchia di inchiostro?", si avvicina a me di parecchi centimetri e aspetta con ansia la mia risposta: "Secondo me questa macchia di inchiostro è un test di Rorschach" faccio io.
"Grazie, grazie, grazie, sono 30 anni che faccio questa domanda tutti i giorni e nessuno mi ha mai dato la risposta corretta, ora mi sento meglio", "Non c'è di che - rispondo io - fanno 70 euro".

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