mercoledì 26 agosto 2009

Fate entrare le sardine

Dicevamo che il mio vicino di casa si chiama Carmelo. Dicevamo che si fa chiamare Steven. Dicevamo che a me non piacciono i ghiaccioli rosa.

Carmelo è un bravissimo consulente di marketing, o meglio, è bravissimo nel farmi credere che è bravissimo. Quindi, trattandosi di marketing, è bravissimo. Quando trattiamo i nostri gelidi affari gli chiedo sempre qualche dritta sulle nuove tendenze: aspetto da anni il "via libera" per poter sfoderare la mia collezione di berrettini col paraorecchie ma, per ora, sembrano fuori mercato. L'ultima volta, però, ho messo da parte le mie perversioni auricolari e gli ho chiesto consiglio per un amico che fa il batterista. Il suo gruppo bazzica in qualche localino in giro per la Romagna, secondo me fanno cagare ma loro sono di diversa opinione e vorrebbero, anzi, aumentare il loro giro di fans. "Il meglio che possono fare è sciogliersi" ha sentenziato il dottor Steven, io ero certamente d' accordo con lui ma, probabilmente, per un motivo diverso. "Ecco cosa devono fare - ha continuato - dichiarare lo scioglimento della band e uscire di scena per qualche mese. Io consiglierei di mettere in giro la voce del decesso del batterista, magari in cause misteriose ed esotiche tipo annegato alla Centrale del Latte o magari qualcosa di anale, tipo soffocato dal culo di una mucca"
"Di una mucca?"
"Magari una mucca della Centrale del Latte"
"Sarebbe perfetto"
"Si, ma non è questo il punto. Il punto è che devono spegnersi per un pò e poi tornare sotto forma di tribute band"
"Tribute band di chi?"
"Di loro stessi. Le tribute band vanno un casino ultimamente quindi verrebbe sicuramente più gente a vederli. A tutti piacciono le tribute band, altro che degli squallidi originali..."
"E se dopo un pò la gente si dovesse stufare della tribute band?"
"E' questo il bello, dopo qualche anno possono fare la reunion"
"La reunion di che?"
"Degli originali, magari col batterista miracolosamente resuscitato grazie all'intervento di Ronnie James Dio. A tutti piacciono le reunion originali..."
"Hai finito?"
"Si"

Me ne sono andato un pò scosso, un pò intristito ma sicuramente più consapevole. Consapevole del fatto che l'industria della musica è una schifezza, consapevole del fatto che il gruppo del mio amico è una schifezza ma, soprattutto, consapevole del fatto che i ghiaccioli rosa sono una schifezza.
E adesso, fate entrare le sardine.

mercoledì 19 agosto 2009

...e il naufragar m'è dolce in questo marketing

Tutti dovremmo avere un consulente di marketing. Il mio si chiama Carmelo ed è golosissimo di ghiaccioli. Ma partiamo dall'inizio...

Carmelo è il mio vicino di casa e soffre di una viscerale quanto irrefrenabile (a volte proprio violenta) passione per i ghiaccioli, però ha un problema: non sopporta quelli bianchi. Anche io, da par mio, soffro di una viscerale quanto irrefrenabile (effettivamente violenta) passione per i ghiaccioli, però ho un problema: non sopporto quelli rosa. Così, ogni tanto, passo dal suo giardino per trattare uno scambio di ostaggi. Carmelo è un affermato consulente di marketing, ovvio che nello studio dove lavora non si fa chiamare C a r m e l o, bensì Steven. L'ha fatto anche incidere sulla porta del suo ufficio: "Dottor Steven". Io una volta gli ho fatto notare che fa molto chirurgo plastico di Beverly Hills disposto a tutto e lui ha risposto dicendo che era proprio l'impressione che voleva trasmettere: questo solo per dare un'idea del soggetto. Il dottor Steven Carmelo, tra le altre cose, è anche un irresistibile playboy e molto è dovuto alla professione che svolge, il suo motto è un pò questo: "Se riesci a convincere una donna a pagare per indossare degli stivali infradito, vuoi non convincerla ad indossare gratis un pene adulto?"insomma, un tipino raffinato...

(mi sono rotto di scrivere, sono le 4.18 am e adesso vado a letto. Il resto della storia tipo domani o dopodomani)

lunedì 3 agosto 2009

Dammi una Lambretta che mi taglio le vene

Ieri pomeriggio trascorrevo una domenica uggiosa. Stavo dedicandomi alla mia mezz'ora quotidiana di moonwalk quando, dalla radio, la sempre stuzzicante voce di Maurizio Gasparri attirava la mia attenzione. A dire il vero non ho capito benissimo di cosa parlasse, centrava qualcosa con la Lambretta o almento, a me sembrava dicesse "Lambretta", o forse era "Castrazione Chimica". In ogni caso era la solita minchiata. Ho pensato: "Al mondo non c'è essere vivente più stupido di Maurizio Gasparri", poi pero' mi è venuto in mente un documentario che avevo visto anni fa, di quelli che non si guardano mai dall'inizio e mai fino alla fine. In questo filmato si parlava di una particolare specie di scimmie talmente stupide che a volte, mentre saltano da un albero all'altro, si afferrano la coda credendo che sia un ramo e precipitano inesorabilmente nel vuoto. "Ecco - ho pensato - se queste non sono più stupide di Gasparri per lo meno se la giocano". Devo ammettere, pero', che forse il paragone è un po' troppo forzato. Insomma, Gasparri non ce l'ha mica la coda.